Costruita ai primi del Cinquecento per volontà della famiglia Scopoli, rimase proprietà della stessa fino al Settecento, dopo di che fu donata alla comunità di Mezzano. La chiesetta sorse per consentire a carbonai e contadini, che  si trattenevano al lavoro nella località per diversi mesi, di disporre di un comodo luogo di culto per la messa domenicale. Intitolata ai santi Giovanni Battista ed Evangelista è sempre stata meta di una partecipata processione, che muoveva da Mezzano, il giorno del patrono, il 24 giugno. Dopo la celebrazione solenne, è sempre stato offerto ai partecipanti un semplice pranzo, la cui spesa fu prima a carico dei fondatori e poi del Comune. La chiesa offre un’aula accogliente ed è arredata con un altare  ligneo. Nell’abside è dipinta una sequenza di santi, che attorniano un Cristo dolente sorretto dalla Madonna e San Giovanni Evangelista. Tra loro si individuano San Onofrio seminudo, i santi Rocco e Sebastiano invocati contro la peste, San Giovanni Battista e San Leonardo, protettore dei prigionieri con le catene in mano; in due nicchie dipinte ai lati appaiono Santa Romina e Santa Corona.Nel catino dell’abside troneggiava – ora la pittura è mutilata – un Cristo redentore accolto in una mandorla luminosa, accompagnato dagli evangelisti sotto forma di animali (si vede ora solo il toro con il vangelo  tra le zampe che rappresenta San Luca), secondo un’iconografia cara ai frescanti della famiglia Naurizio, che quì lavorarono nel 1524. Questi artisti proposero sempre lo stesso motivo anche a San Sivestro ad Imèr, San Giacomo a Tonadico e nella chiesetta di San Martino  a Fiera di Primiero. Sui dipinti sono stati incisi nomi, date e frasette votive da fedeli che giunsero qui nei secoli. Non si tratta dell’opera di vandali del passato, fu invece l’azione di fedeli che credevano cosi di comunicare più direttamente con i santi. Sui pennacchi dell’arco santo trova spazio un’Annunciazione ed un cartiglio con la data di realizzazione dell’opera. Tutta la superficie pittorica è stata restaurata una decina d’anni fà. Per visitare la chiesa in genere chiusa ci si può rivolgere al sagrestano di Mezzano.