La leggendaria locanda Ploner

Nel periodo dell’esplorazione alpinistica fu una delle località più famose delle Dolomiti. Si trova a circa metà strada fra Cortina e Dobbiaco, ai piedi del monte Cristallo, dove sulla strada di Alemagna (SS 51) s’ innesta la diramazione per la Val Popena bassa e Misurina. Nei primi decenni dell’ottocento il luogo non portava nome ufficiale, ma veniva chiamato Am Lager (al deposito), per indicare che era luogo di deposito dei tronchi tagliati; era detto dagli auronzani Al Carbonin, per le molte carbonaie che vi erano attive.

Un intraprendente contadino di nome Ploner, originario di Alt Schluderbach, nei pressi di Villabassa in Pusteria vi aprì nel 1836 una locanda che i suoi clienti (vetturini, carbonai, legnaioli) cominciarono a chiamare Beim Schluderbacher, “Da quello di Schluderbach”. Quando però nelle cronache alpinistiche troviamo citato (e accade spesso per il periodo pionieristico) “Il vecchio Schluderbacher”, Der Alte Schluderbacher, non è di lui che si tratta, bensì del figlio, Georg Ploner, che ebbe la gestione della locanda dal 1854 e ne fece il quartier generale dell’esplorazione del monte Cristallo e di tutte le montagne intorno. Lui stesso, esperto cacciatore di camosci ed alpinista, vi partecipò; e così la figlia Anna, che, giovanissima, fu una delle prime esponenti dell’alpinismo femminile in Dolomiti. Ad aiutarlo giunse ben presto un forte montanaro di Sesto, che divenne una delle grandi guide delle Dolomiti e fu il vero “Re” del Cristallo; Michele Innerkofler.

La fama della guida e della località si diffusero di pari passo; Ploner restò attivo fino verso il 1895, poi lasciò il posto al figlio Erwin.

La località è oggi un moderno centro turistico. Il “Villaggio Ploner” è un complesso di edifici riattati o nuovi, che conservano gradevolmente le strutture architettoniche di un tempo.