L’Alpe Vederna è situata sul Monte Vederna nel comune di Imer ed è un consorzio che segue la pratica del maso chiuso. La proprietà dell’Alpe Vederna, fino a qualche tempo fa, non era né del comune di Imer né di singoli privati: nel 1742 sessantatre almeroi costituirono un Consorzio che divise l’Alpe in altrettante particelle, date in gestione a rotazione per dieci anni a ciascun socio e ai nuclei familiari che ne derivarono nel tempo. In questi 10 anni ogni famiglia aveva il diritto e l’obbligo di sfalciare il proprio territorio e poteva costruire un piccolo maso in cui riposare ed eventualmente accudire animali e conservare il fieno. Al termine dei 10 anni le baite venivano letteralmente spostate nelle nuove zone assegnate. Oggi tale gestione è scomparsa, ma il consorzio sopravvive ed il numero di consorti o possibili consorti (i “vesini dela Vederna”, ovvero i discendenti, purché maschi e figli a loro volta di consorti maschi, di coloro i quali aderirono al primo consorzio; nel caso in cui un consorte avesse in passato o abbia tuttora solo figlie femmine, perdeva e perde il diritto di trasmettere ai propri eredi la qualità di consorte) è di difficile quantificazione. Sempre sull’Alpe Vederna è possibile ammirare gli “stoli” in località Morosna, ovvero delle gallerie scavate durante la guerra aventi dei fori dai quali era possibile sparare con i cannoni anche a lunga distanza, permettendo così un adeguato controllo di una ampia area di territorio trentino. Questo monte, può essere raggiunto in macchina sia da località “Pontet”, sia dalla strada che porta in “Val Noana”, per chi invece preferirebbe fare una bella escursione nel bosco, si può raggiungere partendo dalla località “Pezze” di Imèr, e proseguire lungo il sentiero. Sul monte Vederna c’è una stupenda chiesetta, dedicata alla “Madonna Della Neve” e la caratteristica “Croce Degli Alpini”. La croce, dotata di impianto di illuminazione, è ben visibile dal fondovalle nelle serate dei giorni festivi e pre-festivi e, assieme alla croce del Monte Padella, nel Comune di Transacqua, anch’essa illuminata, costituisce ormai un elemento imprescindibile dell’ambiente primierotto.

Madonna della Neve sull’Alpe Vederna

Sull’Alpe Vederna c’è da tempo immemorabile una grande croce lignea e solo nel 1941 si cominciò a progettare la costruzione di un piccolo luogo di culto, a beneficio delle famiglie che trascorrevano sull’Alpe tutta l’estate, per la fienagione e la cura dei campi di segale e lino. Nel mese di maggio del 1942 erano pronte 4222 lire, un progetto di Francesco Schweizer (molto simile a quello della chiesetta di San Giovanni) ed il benestare della curia di Trento, ma il precipitare degli eventi bellici indusse le autorità dell’epoca a far soprassedere la comunità. Finito il conflitto, tutto sembra ricominciare da capo: si pensa ad una edicola sacra, ma si decide per una chiesetta. Cambia il progettista ed il disegno: l’autore è Albino Doff Sotta. La chiesa non poteva che sorgere sulla selletta della crós. La partecipazione della comunità per la realizzazione dell’opera è compatta e nel 1947 la chiesa è conclusa: complessivamente per tutti i lavori si spenderà circa un milione dell’epoca e con tanto lavoro prestato gratuitamente, a piovéch. Il 5 settembre 1948 la cappella, dotata anche di campana, fu inaugurata con solenne celebrazione e intitolata alla Madonna della Neve. La costruzione è ardita e svettante, con un pinnacolo ligneo che sovrasta la cella campanaria. Si pensa subito anche agli arredi interni e alla decorazione pittorica: solenni affreschi sono realizzati nell’absidiola dal pittore Fracalossi di Trento. Sono rappresentati i patroni della parrocchia di Imèr, gli apostoli Pietro e Paolo, San Vigilio titolare dell’intera diocesi di Trento e San Simonino, due grandi angeli ai lati. Queste opere però non sono più visibili, perché trent’anni dopo, in occasione di lavori di manutenzione, vennero imbiancate e nel catino dell’abside il pittore Roberto Endrizzi dipinse ad olio la Madonna della Neve, collocata in un’invernale Alpe Vederna. Il più grande concorso di paesani e turisti si registra in occasione della festa della patrona, la prima domenica di agosto. D’estate la chiesa è sempre aperta.