In passato solo pochi valligiani, perlomeno originali, frequentavano d’inverno l’area del Pradùt. Escursioni a piedi o con le ciaspe. Raramente per controllo delle strutture malghive. Più spesso per l’affascinante quanto fraudolenta caccia primaverile nelle arene di canto del gallo forcello tra notte e alba, tra fascino e paura. In tempi più recenti per sporadiche escursioni alpinistiche da parte di pochi cultori degli ambienti solitari. Estenuanti marce nella neve fonda. Notti all’addiaccio verso la casera. Qualcuno osa vecchie ciaspe di legno e corda, efficacissime nel trattenerti nella neve più profonda. Negli anni settanta si instaura una simpatica tradizione che vede alcuni pochi appassionati di sci su pista incontrarsi con gli sci da discesa alla casera. Con gli sci in spalla fino alla cresta sommitale. Poi la discesa con gli sci fin dove possibile. In realtà era un rientro a valle in qualche modo, ma comunque finiva sempre in un incontro piuttosto festoso alla casera tra brindisi e raccolta di tarassaco. Ecco poi nel decennio successivo l’esordio e la crescita dell’ attività scialpinistica con un riferimento preciso all’anno 1991: il primo raduno scialpinistico del Pradùt. Un incontro di festa che si ripete ad ogni primavera, alla prima domenica di aprile, per richiamare chi ha ancora voglia di questi posti, di quest’aria, di quest’atmosfera leggera. Nel 2005 il primo percorso agonistico: una tappa del circuito di Coppa Italia di scialpinismo a coppie. Nella fase organizzativa si scoprono nuovi percorsi, sconosciuti e poco immaginabili dal basso. Creste e catini nascosti. Avvallamenti e doline imprevedibili. Un piccolo paradiso per fortuna nascosto e che potrebbe restare tale per scelta di molti. Non è in vendita ma solo in comodato d’uso a chi supera le selezioni possibilmente naturali. Ancora nel 2005 il primo tentativo di fruizione organizzata dell’area, ma in punta di piedi. La Casera Pradùt viene gestita per alcuni fine settimana con possibilità di ristoro e pernottamento in casera o in igloo. Il trasporto in quota viene organizzato con un piccolo insostituibile battipista, assistito da una motoslitta, messi a disposizione dall’amministrazione comunale. La pista forestale innevata viene regolarmente battuta e fresata con il battipista per renderla sempre perfettamente percorribile con gli sci, particolarmente in discesa. Iniziativa molto apprezzata da tutti i frequentatori per il basso impatto e la grande efficacia. L’accesso alla parte alta e più interessante degli itinerari è così garantito e alla portata di più appassionati, comunque sempre soggetti a una selezione naturale efficace cui consegue un buon controllo dell’impatto ambientale.